venerdì 9 gennaio 2009

Diritti degli informatici

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Consulente Informatico

Sto cercando finalmente di mettere ordine nel mio rapporto lavorativo con il mondo esterno. Ho deciso visti i risvolti degli ultimi periodi di aprire finalmente una Partita IVA, al posto di emettere quelle oscene e poco pratiche (ma anche "poco costose") ricevute per prestazione occasionali, con relative limitazioni. Devo dire la verità, hanno fatto la loro figura ma ormai non bastano più.
E' così che un bel giorno mi misi in macchina, speranzoso di un destino migliore e mi diressi verso: IL COMMERCIALISTA.

"Salve, come sta?" - "Bene e lei?" - "Bene anche io. Vorrei aprire una partita iva per consulenza informatica, per sviluppo software, sviluppo web. Cosa mi consiglia?". Dopo un'attenta analisi: ecco qua: sei un artigiano.
Cosaaaaaa? Ma stiamo scherzando? Anni di studio, perito informatico, laureando in ingegneria informatica e nessuna prospettiva di un ordine professionale? Una cassa, o qualcosa del genere?
Beh si, visto che per l'agenzia delle entrate, per realizzare software o siti web non occorre nessuna competenza specifica.

Ho pensato allora di riportare qui di seguito tutta una serie di aricoli inerenti all'apertura di partita iva per un informatico, sperando che possano dare aiuto a qualcuno.

  • Un post un pò vecchiotto, che discute su l'apertura di partita iva di un consulente informatico. Oggi esiste il regime agevolato quindi alcune cose non valgono più.
  • Qui una breve info su cosa succede se abbiamo una ditta
  • Sarcastico post sulle tasse da pagare
E qui arriviamo ai post per gli ordini professionali, qualcuno più vecchiotto, ma pone in bella vista il problema da quanto esiste:

Ora rimane da capire, cosa rientra in Consulente Informatico e cosa no. Cosa può fare un consulente all'atto pratico e cosa non può fare se non si iscrive come artigianato.